LA CONTRACCEZIONE, L’ABORTO E L’IDEOLOGIA

XAVIER DOR

I. LA CONTRACCEZIONE

Si oppone in modo reversibile e transitoria alla fecondazione. Essa agisce prima e non dopo. Non uccide l’embrione, ma previene la sua formazione.
È rivoluzionaria nel suo principio e ingannevole nella applicazione.

Rivoluzionaria, perché separa la sessualità e la fecondazione conservando solo la sessualità fine a se stessa. Essa riunisce ogni tipo di disordine: la deviazione, la pornografia, l’omosessualità, la pedofilia, la zoofilia e persino e soprattutto l’omicidio rappresentato dall’aborto. Contraccezione ed aborto sono rivendicati insieme.
La contraccezione sostituisce il dominio di sé grazie alla facilità di impiego di un artificio fisico o biochimico, locale o generale.

Ingannevole nella sua applicazione.

Perché è propagata come il solo mezzo che permette di evitare le malattie a trasmissione sessuale come l’AIDS, mentre il solo metodo efficace è l’astinenza. Si vuole la sessualità ma senza i suoi inconvenienti. Perché – contrariamente alla sua definizione e a ciò che non è detto – spesso provoca essa stessa un aborto opponendosi all’annidamento dell’embrione nel seno materno. La cosa è così vera che si vorrebbe estendere il campo della contraccezione dalla fecondazione all’annidamento, mentre quando agisce evidentemente come un aborto molto precoce, perché l’embrione è formato alla fecondazione.
Così tutte le pillole possono essere abortive, ma soprattutto quelle mini e, ancora di più, microdosate. L’ormone usato è un progestinico di sintesi, che, quando è assunto in modo regolare, determina una atrofia della mucosa uterina rendendola inadatta all’annidamento. Al contrario, le pillole prese d’urgenza (pillola del giorno dopo) sono abortive grazie all’ingestione momentanea di dosi elevate di ormoni di sintesi.
La spirale (D.P.U. dispositivo intra-uterino) è sempre abortiva, anche se presentata come contraccettivo. L’applicazione nella cavità uterina di una piccola matita di rame o di plastica, arricchita con un progestinico di sintesi, determina una infiammazione della mucosa rendendola inadatta all’annidamento embrionale. 1.800.000 donne in Francia portano la spirale. Se ciascuna di esse ha una gravidanza all’anno (stima bassa) il numero annuale di aborti aumenta di 1.800.000.
L’aborto quando è molto precoce il più delle volte passa inosservato, l’embrione viene eliminato come lo sarebbe un ovulo. Lo si può dunque far passare come contraccezione. D’altra parte, moltiplica i rischi di morte embrionale permettendo gravidanze ripetute. La donna non sa di uccidere, né quando, né come, né quanto. Si è nella Terra di nessuno della coscienza, non c’è più sindrome post-aborto che la possa risvegliare; anestetizzata, perduta in un triste chiaroscuro, vaga nelle tenebre della cultura della morte.

II. L’ABORTO

Può essere precoce – 1° trimestre o tardivo – 2° o 3° trimestre. Se il bambino è malformato si parla di aborto terapeutico o di IMG Interruzione Medica di Gravidanza. È trasformare un delitto in cura o attributo della medicina.
Quando la diagnostica prenatale – non sempre anodina – sfocia in un aborto, quello di un trisomico 21 per esempio, fa opera di eugenetica.
Aborto in laboratorio. Si è qui nei casi di fecondità senza sessualità, inverso del precedente, ma sempre in questa dissociazione sessualità-fecondità.
I rischi di morte embrionale sono elevati con la P.M.A (Procreazione Mediacalmente Assistita).
– Fallimento degli impianti (85% dei casi).
– Embrioni in sovrannumero che non vengono impiantati; tentazione per la ricerca.
– Diagnostica pre-impianto, selezionando gli embrioni e conservando i più vantaggiosi.
– Quando dalla clonazione terapeutica la morte dell’embrione è certa perché lo si sacrifica come donatore.

III. L’IDEOLOGIA

La contraccezione, intervenendo prima della fecondazione, permette di evitare l’aborto.
Si, ed è l’argomento delle femministe per imporre il “tutto contraccettivo” a fianco del diritto all’aborto. Questo non è che il fallimento della contraccezione. La logica è la stessa, affrancare la sessualità dalla fecondazione.
L’aborto è sempre esistito.
Si ma come la contraccezione, è diventato ideologico, medicalizzato, decriminalizzato, presentato come una dignità, una libertà, un diritto, affare della sola coscienza, finanziata orchestrata e introdotta nella legge. Mentre era isolata ed artigianale, è diventata collettiva ed industriale. Ma a quale bene la contraccezione o l’aborto se non è per evitare di avere un bambino e per liberarsene? Dalla stessa confessione dei loro promotori la posta è altrove.
Simone Vieil, dichiarava nella sua intervista al Times il 3 marzo 1975: “modificando la legge, voi potete modificare profondamente il modello di comportamento umano. Ciò mi affascina”.
Nel fascicolo di presentazione del movimento francese per la Pianificazione Familiare del giugno 1978 è affermato: “Noi non militiamo per la contraccezione e l’IVG, né per il maltusianesimo, né per migliorare le condizioni sanitarie della popolazione. L’obiettivo (del movimento) è di inscrivere la lotta per la liberazione sessuale in una lotta di liberazione sociale e di cambiamento della società”. La contraccezione e l’aborto sono degli atti rivoluzionari, la prima introduce il secondo. Nessun atto come questo può ferire di più colei che lo fa, né, con lei sconvolgere più profondamente la società. La donna, è il bambino, la tenerezza, il focolare, l’educazione, la stabilità. “Chi domina la donna, domina la società” diceva Lanine. È ad Eva e non ad Adamo che Satana si è rivolto per la perdizione. È ad una Vergine che Dio si è rivolto per la incarnazione di Suo Figlio e per la Redenzione. L’aborto è il ferro di lancia della ideologia. Occupa il posto della ghigliottina, dei campi di sterminio, dei crimini rituali, divenuti qui – ed è la pira – volontari. Si potrebbe paragonare l’aborto ad una Messa al contrario.

Qual è questa ideologia?

Religione dell’uomo che si è fatto Dio, contro la religione di Dio che si è fatto uomo, si confonde con il peccato originale “sarete come dei” diceva il serpente ad Eva (Gen. 3,5).
La sua filosofia è il soggettivismo. L’uomo stesso decide del bene e del male, del vero e del falso, del giusto e dell’ingiusto. La verità non viene più dall’alto né persino dai fatti, viene solo dall’uomo. Preferendo il peso alla grazia, l’arbitrio alla ragione, l’ideologia è sia una disobbedienza che una malattia dell’intelligenza.
La sua morale è l’edonismo e l’utilitarismo: liberazione sessuale e manipolazione di embrioni. Si ha nello stesso tempo Freud, il dottor Faust e Frankenstein.
La sua cultura è cultura di morte dove la menzogna nutre l’omicidio. L’embrione è trattato come “persona potenziale” o come “progetto genitoriale” per meglio usarlo come un oggetto.
La sua politica è il laicismo, ateismo di Stato con il rigetto del Decalogo inscritto nell’articolo 6 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1789. “La legge è l’espressione della volontà generale”. La legge Vieil è figlia del laicismo e dell’articolo 6.
La sinistra erede della Rivoluzione non ubbidisce che a se stessa. La destra riconosce un certo ordine delle cose, che è esteriore, ma non pensa che a disertare: a sinistra l’inversione, a destra il tradimento.
Nella demografia, la sua politica è il neomaltusianesimo. Contraccezione ed aborto permettono di ridurre la popolazione, infatti: il vuoto demografico suicida costituisce un richiamo verso le popolazioni più numerose e più vive, vuoto economico che sopprime i futuri consumatori e produttori, che sconvolge il regime delle pensioni…

Qual è lo scopo ultimo?

L’ideologia non ha creato niente ma vuole appropriarsi di tutto – verità, amore, libertà, vita, morte e persino e soprattutto l’eternità.
La cultura di morte non è che un mezzo nelle mani degli agnostici, anarchici, liberali, massoni o femministe.
Lo scopo – non ce n’è altri – nascosto o confessato è di strapparci dal Decalogo e dal Cristianesimo, e particolarmente dal Cattolicesimo per consegnarci alla dannazione. La guerra non è soltanto filosofica, morale, culturale, sociale, scientifica, politica, demografica, economica. È tutto ciò ma è prima spirituale e religiosa. È quella dei fini ultimi dell’uomo: è escatologica. Guerra tra due regni, quello di Dio e quello di Satana, tra il mistero del Bene e quello del Male.
La Chiesa ci insegna a non separare la sessualità dalla fecondità e di accordare un valore assoluto e sacro al bambino dal suo concepimento.
La vittoria, si sa, appartiene a un bambino tra le braccia di sua madre, Gesù Bambino e Maria Immacolata, immagine di ogni potere che si rivela nella debolezza, nella tenerezza, nella purezza e misericordia.

Egli non ci chiede che di essere fedeli!