Carissimi presidenti,
vi inviamo la delibera dell’assemblea di Federvita Piemonte dell’11 giugno a Torino e vi scriviamo questa lettera in piena consonanza con i rappresentanti dei MpV e dei CAV che vi hanno partecipato. Tale delibera verrà portata e letta da un delegato ( si è pensato al nostro tesoriere, Luigi Cipolla, presidente del MpV di Chivasso) alla riunione convocata per il prossimo 18 giugno presso la sede del MpV di Torino alla quale, come si evince dalla delibera stessa, ci permettiamo di chiedervi di non partecipare. Sappiamo bene che è difficile, anche perché in questi giorni state ricevendo telefonate che richiedono pressantemente la vostra presenza per costituire una nuova federazione piemontese.
E’ infatti in atto il tentativo di chiudere definitivamente la questione aperta contro Federvita Piemonte nel Direttivo nazionale del 19/29 marzo dell’anno scorso, con l’accusa di brogli elettorali (mai provati) e di collusioni con altra associazione pro-life quale Verità e Vita, attraverso una serie di gravi soprusi che non tengono in alcun conto il diritto, le regole di una giusta democrazia né il rispetto per le persone. Tali infatti sono l’esclusione dalla Federazione nazionale di quindici MpV e CAV locali e la convocazione di una riunione per costituire una nuova federazione regionale, quando già ne esiste una la cui linea è stata confermata a larghissima maggioranza nel corso dell’assemblea ordinaria del 12 Marzo 2011, presente l’on. Casini.
Sconcertati dai soprusi, siamo tuttavia consolati dalle attestazioni di simpatia e solidarietà che ci giungono da molte parti, da associazioni del Movimento per la Vita italiano e da altre, ma ci addolora molto di più la strada intrapresa dai vertici del MpVI di escludere e di dividere, la quale, se causa dolori e lacerazioni al nostro interno, offusca all’esterno l’immagine stessa del Movimento per la Vita. Di ciò tenteranno di addossarci la responsabilità che respingiamo decisamente fin d’ora: non abbiamo noi provocato e voluto questa vicenda che da più di un anno ci vede come imputati senza che mai ci sia stata contestata un’azion commessa in contrasto con lo statuto del Movimento per la vita nazionale.
Solo l’appartenenza di alcuni membri del direttivo regionale e di altri volontari delle nostre associazioni (MpV e CAV) a Verità e Vita è il motivo per cui in Piemonte si assiste a questa epurazione. E’ ben vero che il Consiglio Direttivo nazionale e anche l’ultima assemblea nazionale del MpVI hanno emesso a maggioranza mozioni e delibere in tal senso, ma occorre chiedersi quanto esse siano legittime, non essendoci nello statuto del MpVi una dichiarata incompatibilità fra l’appartenenza allo stesso e ad altre associazioni pro life, i cui obiettivi ovviamente coincidano, né potendoci essere tale incompatibilità senza palese violazione di quei diritti della persona (libertà di opinione, libertà di associazione etc.) sanciti dalla Costituzione. Noi del Movimento per la Vita sappiamo bene che non basta che una maggioranza voti una legge ingiusta, quale per esempio la 194, perché questa automaticamente diventi giusta.
Un ultima considerazione sulla mia posizione. Solo per amore di pace avevo, nello scorso mese di ottobre, presentato le mie dimissioni dalla vicepresidenza del Comitato Verità e Vita che risale alla fondazione dello stesso, nel febbraio del 2004, cosa mai celata e ben nota alla presidenza del Movimento per la vita Italiano, ma solo dal marzo del 2010 dichiarata incompatibile con la presidenza di Federvita Piemonte, da me assunta per altro l’anno precedente. La pressione contro Federvita Piemonte non è tuttavia cessata, come tutti sappiamo, in quanto nel mese successivo sono cominciate le ispezioni che hanno portato alla delibera di espulsione dal MpVI delle quindici associazioni, che a tutti gli effetti rimangono soci di FederVita Piemonte, essendo il coordinamento un soggetto giuridico autonomo. Essendo le mie dimissioni state respinte all’unanimità dall’assemblea del Comitato Verità e Vita, rimando alle considerazioni del precedente paragrafo per quanto riguarda la mia presunta incompatibilità a ricoprire cariche ai vertici di due associazioni per la vita i cui scopi statutari coincidono. Ben altre sono le incompatibilità.
Condividiamo in questo momento con tutti voi amarezza, dispiacere, preoccupazione, stanchezza per questa pesante situazione che dura da più di un anno e, certi di non aver commesso alcunché di disdicevole e contrario a quello che da sempre è il nostro obiettivo di promuovere la cultura della vita e di strappare bambini all’aborto volontario, ci auguriamo che alla fine prevalga quel senso del diritto e della giustizia che non può non connotare l’opera di un movimento per la vita.
Torino, 11 giugno 2011 La presidente e il consiglio direttivo
di Federvita Piemonte
Commenti recenti