Giuseppe Garrone:
Io credo di non dover aggiungere molto, dovrei trarre le conclusioni: penso che le conclusioni ce le portiamo tutti un po’ nel cuore e soprattutto credo che abbiamo ricevuto tali e tanti stimoli da meditare a lungo, per questo realizzeremo gli atti perché si possa avere in mano qualcosa su cui poter lavorare per trasmettere a tanti: sarebbe veramente un peccato che ciò a cui abbiamo assistito qui si fermasse qui tra noi, che già ci crediamo, guai. Veramente io credo che questo convegno ci abbia stimolato – qualcuno dei vescovi qui ce l’ha detto – stimolato a diventare sempre più dei testimoni che non si fermano di fronte alle difficoltà, di fronte agli ostacoli, non importa se i mass media non ci vogliono – abbiamo visto, purtroppo, anche quelli a noi molto vicini – non importa, ma veramente battendo, continuando a lottare, io credo che sarà veramente la verità a trionfare. Un giorno parlavo con mons. Caffarra al telefono prima dell’intervista, e mi sfogavo un pochino su alcune cose e lui mi interrompe con foga e mi dice: ma lo sai che è la verità a vincere? E io gli ho detto: sì, purtroppo i suoi tempi non sono i nostri. Però ci crediamo, crediamo che sarà la verità a vincere, credo però che alcune forti verità ci sono state ripetute qui, da molti, da molti. C’è una grossa verità, qualcuno proprio me l’ha un pochino contestata, ma … chiamare questo atto della fecondazione extracorporea – le parole che sono state usate, ripetutamente: aborto, omicidio. Credo che non ci dobbiamo più ingannare, e soprattutto che in nome del dialogo la finiamo di rinunciare a difendere la verità. O noi ci crediamo che questi sono esseri umani, e allora se coscientemente noi lanciamo i coltelli sapendo che colpiranno 90 persone su 100 e continuiamo a lanciare i coltelli, questo è volontario, è scelto. Non è assolutamente casuale, qui non c’è ricerca di vita, ma c’è cosciente eliminazione di vita. Questo ci è stato detto e ripetuto autorevolmente. Io ringrazio di una cosa: io ho ricevuto qui – credevo di essere stato l’organizzatore, uno degli organizzatori, ma purtroppo a ferragosto non ce n’erano molti – invece io qui ho assistito a un miracolo grazie a questi relatori; ho visto costruirsi tassello dopo tassello, un meraviglioso mosaico che noi dovremo portare in giro perché tanti godano della gioia che abbiamo avuto noi. Gioia, perché qui si è parlato di vita, è stato detto un no alla morte, dunque un sì alla vita. Ma proprio per confermare questo io spero che i miei colleghi del direttivo siano disposti a continuare quest’opera, e che perciò davvero l’anno prossimo, in questa stessa sala si riesca a dire un altro sì alla vita anche per le coppie che non riescono ad avere figli, proponendo risposte veramente di vita e non di morte.
Io a questo punto dovrei fare tanti, tanti ringraziamenti, ma se inizio l’elenco … è vero, ne ho qualcuno proprio particolarissimo, ma i vostri applausi hanno sottolineato con molta attenzione, con molta forza. Io devo fare un ringraziamento a chi ha collaborato con me, a una che a letto con febbre altissima, che a ferragosto era come, non ha fatto un giorno di ferie, Ornella Carro, mi dispiace che non ci sia, è la segretaria di Casale. Un ringraziamento a Donatella Timossi che da Torino, con fatica, ha cercato di essere presente in sede, ecc. Un ringraziamento a tutto il direttivo della federazione, io avrei voluto che fossero tutti qui perché anche chi non ha potuto collaborare, non certo per cattiva volontà ma per impedimento, ha però condiviso dall’inizio alla fine, anche scelte che a volte io ho fatto senza poterle comunicare, ha condiviso tutto e ha sostenuto – qualcuno proprio ieri mi diceva: scusa se non … no, la cosa importante è che non c’è stato qualcuno, ma davvero tutta la federazione, comprendendo anche Movimenti e Centri del Piemonte, anche se oggi non sono in molti presenti. Ringrazio quelli che sono venuti da lontano, tanti, da varie regioni, perché vuol dire che l’amore per la vita non bada ad ostacoli. Ringrazio anche chi, grazie a qualche finanziamento, ci ha reso meno pesante quello che dovremo affrontare nei prossimi giorni: le spese sono andate, diciamo che si sono raddoppiate rispetto alle previsioni, comunque ringrazio la Regione Piemonte che dà 15 milioni, il Centro Servizi per il Volontariato, che ha stanziato 20 milioni, e spero che altri … non ce n’è un’altra, è arrivata un’offerta di cinque milioni da Torino, non posso dire la persona o le persone che l’hanno fatta, però ci sono delle domande giacenti, chi lo sa? Ma io sono sicuro di una cosa: mai credo sia successo che il bene non sia stato fatto per mancanza di soldi. Dunque coraggio, andiamo avanti, senza soldi ma con tanto entusiasmo e con tanta gioia. Grazie a tutti voi, soprattutto ai relatori, raramente nei convegni e nei congressi succede che i relatori siano presenti dall’inizio alla fine. Qua ne abbiamo due che han voluto essere presenti dall’inizio alla fine, vuol dire che come noi amano la via, la difendono e la propongono. Grazie.
Marisa Orecchia:
Non per avere l’ultima parola, ma io credo che l’ultimo ringraziamento, forse il più grande, lo dobbiamo Giuseppe Garrone. Che questo convegno lo ha pensato, lo ha voluto, non per sminuire quello che ha fatto poi il resto del direttivo ha organizzato saltando le ferie, lavorando in continuazione, con l’aiuto della segretaria, della segreteria certamente, ma lo ha perseguito con una decisione e anche con una fiducia cieca nella provvidenza che sarebbe riuscito un bel convegno. Io credo che dobbiamo dire grazie a Giuseppe Garrone in questo suo servizio alla verità che è il compito imprescindibile del Movimento per la Vita.
Giuseppe Garrone:
Francesco Migliori dice: ringraziamo il Signore, perché davvero ho detto che l’ho ricevuto questo convegno, davvero non c’è nessun merito, la gioia di averlo ricevuto. Diamo un grosso ringraziamento al Padre della Vita. E qui celebriamo. Ho paura che non abbiamo i paramenti per tutti, però vorrei proprio una concelebrazione dell’arc. Mons. Prigione, di mons. Mauro Cozzoli e di padre Angelo Serra.
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