Caro amico di Federvita Piemonte.

Federvita Piemonte è uno dei promotori dell’iniziativa Un Cuore che Batte dal principio. Ancora una settimana al termine ultimo utile del 7 novembre per firmare. Invitiamo tutti quindi a firmare e a far firmare presso il proprio comune di appartenenza. E’ sufficiente recarsi presso gli uffici del proprio comune e chiedere di sottoscrivere il modulo dell’iniziativa di legge popolare ‘Un Cuore che Batte‘. Tutti i comuni italiani sono stati raggiunti da PEC i primi di luglio e devono rendere disponibile il modulo per la firma a chiunque lo richieda.

La prospettiva di questa iniziativa è quella di chi, in maniera chiara e trasparente afferma che ogni concepito, dal primo istante dell’esistenza è persona, è membro dell’umanità, ha necessità di essere amato, protetto, custodito. L’aborto procurato è atto abominevole che non ha mai alcuna giustificazione.

La legge 194/78 ha invertito questo principio di giustizia e verità, scambiando il bene con il male nel nostro ordinamento. L’iniziativa ‘Un Cuore che Batte’ ha quindi come obiettivo di illuminare le coscienze. C’è un bambino a cui viene negato ogni diritto, viene negata la parola, viene negata l’esistenza, viene negata l’immagine, viene negato l’ascolto. La sua presenza viene oscurata, in gran parte dai media, dai politici, dagli educatori, dai medici, è per costoro necessario nasconderlo ai più e a sé stessi. Il battito del cuore del bimbo in grembo è quindi un monito tremendo ed insopportabile.

Cerchiamo di creare una crepa nella cultura di morte che ha instaurato l’ingiusta legge 194 negli ultimi 45 anni. Oggi sembra che non ci siano le forze per eliminarla, tuttavia questa proposta di legge, svolge un piccolo passo nella giusta direzione, iniziamo a parlare e combattere per ripristinare la verità sul bambino in grembo, passo dopo passo dovremo invertire questa cultura basata sul nascondere il bimbo agli occhi della società.

Alcuni hanno scritto che affermare e far vedere e sentire il cuore che batte è utile per permettere alla madre del bimbo di poter meglio e più consapevolmente scegliere se abortire o no. Non è così, crediamo fermamente che porre la questione dell’aborto in termini di scelta sia un modo errato di porre la questione. La scelta libera è sempre solo tra due beni. Se so che c’è un bambino, il suo cuore batte, oppure, se nei primi giorni di vita, dal concepimento, so che tra poco il suo cuore batterà, non posso dire che abortirlo sia una scelta, è solo un gravissimo assassinio, se non capisco che è un uomo, allora sono stato ingannato, anche in questo caso non si tratta di una scelta.

Negli Stati Uniti, questa iniziativa ha fatto da apripista ad iniziative più incisive e in seguito all’annullamento della Sentenza Roe Wade. Certamente non è stato sconfitto l’aborto, ma si sono salvati milioni di bambini e la cultura della vita in alcuni paesi si è molto rafforzata. Anche qui in Italia, solo per il fatto di parlare del cuore che batte del bimbo in grembo, agiamo per la verità, forse qualche mamma rifletterà e capirà che l’aborto è solo un grandissimo inganno.

Giovanni Ceroni

(presidente Federvita Piemonte)