TI PREGO, caro Presidente,di annullare quella Delibera del 21 maggio e la convocazione dell’Assemblea del 17 e 18 giugno

Caro Presidente,
Oggi ho ricevuto la lettera in oggetto su carta intestata Movimento per la Vita italiano a firma Bruna Rigoni che mi risulta essere una delle “visitatrici” a suo tempo inviate dalla Presidenza nazionale non con lo scopo di verificare se il nostro impegno a favore della Vita viene svolto con costanza e incisività, ma con quello di accertare se Movimenti, CAV e Case di Accoglienza del Piemonte intendevano ancora essere federate al Movimento Nazionale. I risultati si sono visti e anche in maniera chiara. Comunque, a mio parere, le ragioni vere di quelle visite hanno radici lontane e risalgono ancor prima delle discussioni sorte circa l’approvazione della legge 40 che ha contribuito ad accentuarle quando alcune persone, piemontesi e non, entrarono in collisione con le idee da te espresse a tal proposito, forse da politico, e potevano anche essere accettate, ma non lo potevano come Presidente del Movimento per Vita italiano. Da allora la frattura non si è mai sanata e lo dimostra il fatto che alcuni Movimenti e CAV del Piemonte non hanno più pagato la quota associativa al Movimento Nazionale. Nonostante ciò, fra alti e bassi, i rapporti sono andati avanti in maniera abbastanza regolare fino a quando alcuni personaggi, di cui ho parlato nella lettera da me inviata in occasione dell’Assemblea del 12 marzo 2011, alla quale tu eri presente, hanno pensato bene, forse senza rendersene conto, di approfittare del Movimento o dei CAV, per raggiungere posti di “potere”, magari anche a livello politico, e cercando (a quanto pare ci sono riusciti) di mettere zizzania all’interno del Movimento per delegittimare l’attuale Consiglio Direttivo REGOLARMENTE e LEGALMENTE ELETTO il 10 maggio 2009 e nell’operato del quale noi, tranne pochi fuoriusciti, continuiamo ad avere la massima fiducia.
In questo quadro ben si inserisce quel ricorso presentato ad hoc contro quelle elezioni BEN OLTRE I 40 GIORNI PREVISTI DALLA LEGGE e inviato non alla Commissione elettorale o al Presidente del Seggio, ma, chissà perché alla Presidenza Nazionale che invece di respingerlo al mittente per i due motivi su esposti, ne approfittava per “mettere il naso” nei fatti interni di Federvita Piemonte, oserei dire in maniera illegale poiché fra Federazione Nazionale e Federvita Piemonte non c’è un rapporto gerarchico, ma solo federativo; infatti Federvita Piemonte è un Ente autonomo con un proprio atto costitutivo, statuto, regolamento e codice fiscale e pertanto ai sensi della legge 266/91 è in tutti i sensi AUTONOMA e come tale ha sempre eletto, e continuerà a farlo, il suo Consiglio Direttivo che in nessun caso può essere imposto dall’alto  perché altrimenti decadrebbe dallo status di ONLUS con le tragiche conseguenze economiche che ne conseguirebbero.
Ma torniamo alla lettera a firma Bruna Arrigoni che non può essere accettata come valida per vari motivi:
Carta intestata Movimento per la Vita Italiano e NON ” Commissione N.N.;
Questa “Commissione”, a mio parere, non è legittimata a convocare nessuna Assemblea nell’ambito di Federvita Piemonte né tantomeno a indire elezioni di sorta, anche perché l’attuale Consiglio non ha terminato il suo mandato nè si è dimesso ed anche se lo fosse spetterebbe a Federvita Piemonte indire elezioni e non ad altri;
La lettera, trattandosi di documento ufficiale che accompagna una delibera, ancorché illegittima, del Consiglio Direttivo Nazionale, doveva essere protocollata e firmata dal Presidente. La Delibera contiene decisioni contro Federvita Piemonte che non possono essere accettate:
decadenza di 15 tra Movimenti e CAV del Piemonte; decadenza da che cosa? dallo status di associazione, da soci della Federazione Nazionale, da Federvita Piemonte?
l’uscita da Federvita Piemonte del Movimento per la Vita e 9 CAV di Torino e cintura (10) comporta per loro anche L’IMPOSSIBILITA’ di partecipare a qualsiasi tipo di elezione che riguarda il Consiglio Regionale Piemonte e Valle d’Aosta ne adesso ne mai, per cui tutto questo can can per nulla. Sono certo che tutti, anche i 10 fuoriusciti, continueranno la lotta all’aborto che in Piemonte si combatte a spada tratta
queste mie riflessioni mi conducono a concludere che forse, (o senza forse?), più che Federvita Piemonte, si voglia colpire il Comitato Verità e Vita non perché non è per la Vita, ma perché in contrasto con decisioni politiche accomodanti in occasione dell’approvazione della legge 40 prese a livello Presidenza Nazionale. Quindi il ricorso è stata la classica occasione che ci permette di prendere due piccioni con una fava: decapitare Federvita Piemonte (così imparano!) e dare una spallata al Comitato Verità e Vita che pure ha le sue colpe in questa diatriba. Tutto questo però ci porta soltanto ad essere ancora più vulnerabili e a dare ancora più spazio ai nostri detrattori.
Tu come magistrato, potrai trovare un sacco di cavilli giuridici in questo mio scritto, ne sono certo; resta però incontrovertibile un fatto: se questo accanimento, profuso a piene mani contro Federvita Piemonte con dispendio di energie e di soldi, fosse stato indirizzato alla lotta all’aborto e ad una maggiore diffusione della cultura della vita, sicuramente avremmo ottenuto grandi risultati.
Ritengo non in linea con lo Statuto la convocazione dell’Assemblea del 17 in 1^ convocazione e del 18 giugno 2011 da parte della “Commissione” e illegale l’indizione da parte della stessa di  elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo Regionale che, ripeto, non è giunto al termine del mandato né si è dimesso.
Per tutti i motivi  su esposti, anche se in maniera un po’ farraginosa, e per il bene del Movimento e dei CAV, nell’opera dei quali credo fermamente, e che hanno già molto sofferto per questa lunga, tranciante e inutile diatriba, TI PREGO, caro Presidente,di annullare quella Delibera del 21 maggio e la convocazione dell’Assemblea del 17 e 18 giugno che andrebbe deserta con la presenza forse dei soli fuoriusciti  la cui presenza sarebbe inutile in quanto non HANNO DIRITTO (non ho volutamente usato il condizionale) di voto nemmeno ricorrendo ad eventuali “sotterfugi” che nulla, comunque, hanno a che vedere con la dignità e la serietà del Movimento, dei CAV e delle Case di Accoglienza.

Qualora però, dovesse perdurare la decisione presa, sarei uno dei pochi presenti a quella Assemblea per cercare di impedire che le elezioni si svolgano e presenterei subito ricorso contro le stesse.
Nella certezza che provvederai per il meglio, un caro saluto e un abbraccio.                                                                                                                   

Mino BIASONE
Presidente MOVI Vercelli
Vercelli, 7 giugno 2011